Cos’è la consapevolezza? Questo termine nella lingua italiana è utilizzato per definire l’informazione di qualcosa, il rendersi conto di un fatto o del momento che si vive e come sinonimo di coscienza.
La consapevolezza di cui voglio parlare è quella che passa attraverso la nostra coscienza, la parte spirituale, l’autentica essenza, la vera identità, quella che ci permette di vivere questa vita in pace, imparando ad essere veramente felici, utili agli altri e manifestare l’amore nella forma giusta.
Per arrivare a questo, occorre conoscersi a fondo, diventare consapevoli della nostra vera natura: non siamo solo un corpo che cammina, che lavora, che mangia e dorme ma siamo qualcosa che va oltre tutto questo. Siamo “una forza” che non si vede ma che si può sperimentare e manifestare attraverso l’amorevolezza del pensiero. Proprio quell’amore che tutti cerchiamo sempre fuori di noi, nelle persone che incontriamo e che ci stanno attorno. Siamo assetati d’amore, lo cerchiamo ovunque, ci abbassiamo a fare qualsiasi cosa per ricevere amore, la dignità dell’essere umano scompare nella sua ricerca. In verità questa ricerca è la dimostrazione che stiamo cercando qualcosa che non ci appartiene, che non pensiamo di poter meritare. Come si fa a dare o ricevere amore se non si sa cosa è l’Amore? È come dare da bere con il bicchiere vuoto o parlare di qualcosa che non si è sperimentato. Questa è la grande sfida dell’uomo, ritornare a riscoprire il suo vero valore, diventare consapevole e convertirsi alla riscoperta di sé stesso: questo è il vero significato della parola “convertire”, che deriva dal latino “cum vertere”, cambiare rotta, ritornare dentro di noi e riscoprire “chi siamo veramente”.
Diventare consapevoli dei nostri pensieri, delle credenze limitanti, delle paure, dei sensi di colpa, dei giudizi negativi che abbiamo di noi stessi, è il primo passo verso la felicità e la pace.
Renderci conto che nella nostra mente ci sono sempre due pensieri o impulsi contrastanti:
il primo, che vuole la nostra felicità e che ci ricorda che quello che facciamo “agli altri” lo facciamo a “noi stessi”, che non vuole separazione e diversità e ci ricorda che abbiamo avuto origine tutti dalla stessa “Fonte d’Amore”, che è anche la nostra unica realtà ed identità.
Il secondo, al contrario, afferma che noi siamo separati e diversi, che dobbiamo prendere più che possiamo, che siamo costantemente in pericolo, che la pace non esiste e che occorre un controllo su tutti e tutto.
Tutto questo porta a generare una paura continua nella nostra mente, sia per il presente e sia per il futuro. Come conseguenza perdiamo la fiducia, ci sentiamo impotenti, bloccati, soli e incapaci di decidere e fare scelte, con il terrore di affrontare nuove esperienze.
Quale meraviglia scoprire che abbiamo “il potere” in ogni momento della nostra esistenza di scegliere. Comprenderemo che la scelta è il libero arbitrio dell’uomo. C’è sempre la possibilità di trasformare l’esperienza, che giudichiamo negativa, in un apprendimento di consapevolezza.
Ci siamo incarnati proprio per risvegliare la nostra vera natura e ridere via il grottesco personaggio che abbiamo impersonificato per tanto tempo e con tanto dolore.
Per anni abbiamo rovesciato la responsibilità delle nostre disgrazie sugli altri e cercato un capro espiatorio, per non assumerci la responsabilità delle nostre scelte, dei nostri errori e il senso di colpa e la paura hanno fatto da padroni nella mente e nella vita.
Con questa strategia sembrava che il peso della colpa diminuisse e con esso il fallimento e la mancanza di valore. Ma se “gli altri” siamo noi, come può succedere questo? Il boomerang della colpa torna sempre indietro e il risultato è che si continua a stare male.
Qual è la via giusta? Riprenderci le nostre proiezioni, assumendoci le responsabilità delle nostre scelte e di tutto ciò che ci succede, perché tutto è il risultato di pensieri che abbiamo accettato e che hanno determinato una scelta, che ora appare davanti ai nostri occhi.
Ogni pensiero pensato e accettato si manifesta nella materia: “Non ci sono pensieri futili e vani, tutto produce un effetto a qualche livello”, afferma il Corso in Miracoli.
Solo la consapevolezza della nostra vera identità divina attraverso il controllo dei pensieri, non credendo più vera la colpa ma ammettendo i nostri errori senza paura, potremo perdonarci le idee sbagliate su noi stessi, sui nostri fratelli e sul mondo.
Non esiste essere umano che non sbagli, ma tutti possono correggersi senza punizione.
La vita è un banco di scuola con tanti gradi d’apprendimento, per riuscire finalmente a laurearci con la tesi che risponda all’antico quesito: “CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO, DOVE STIAMO ANDANDO”.
Questo potrà accadere se cominciamo con una “piccola disponibilità” a rivedere tutto ciò che pensiamo di sapere o che riteniamo siano le nostre leggi personali.
NON CERCARE DI CAMBIARE IL MONDO, CAMBIA TE STESSO, CAMBIA IL TUO MODO DI VEDERE E SCOPRIRAI CHE IL MONDO E’ LA PROIEZIONE DEI TUOI PENSIERI.